Israele ha privato a 28 madri di vedere i propri figli nella “Giornata della mamma”

Ramallah. Mentre in molti Paesi del mondo si celebra la Festa della Mamma, 28 madri palestinesi detenute nelle carceri israeliane si vedono negare il diritto di festeggiare questa ricorrenza con i propri figli, hanno dichiarato giovedì la Società per i prigionieri palestinesi (PPS) e la Commissione per i detenuti e gli ex-detenuti.

In una dichiarazione congiunta, la Commissione e la PPS hanno affermato che tra le madri detenute ci sono mogli di prigionieri, sorelle di prigionieri, sorelle di deceduti ed ex-prigioniere che hanno trascorso anni nelle carceri dell’occupazione israeliana.

Hanno aggiunto che la Festa della Mamma di quest’anno arriva in un momento di genocidio in corso contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza, che ha portato finora all’uccisione di oltre 32 mila persone, soprattutto bambini e donne.

La PPS ha affermato che l’occupazione continua a compiere il crimine di sparizione forzata contro le madri prigioniere di Gaza detenute nei campi israeliani.

La PPS ha aggiunto che le forze di occupazione (IOF) hanno condotto campagne di detenzione su larga scala contro le donne di Gaza dopo il 7 ottobre, comprese le madri e le nonne.

Oggi, tra le detenute del carcere di Damon, ci sono quattro donne di Gaza, tra cui due prigioniere e le loro madri.

La Commissione e la PPS hanno affermato che la Festa della Mamma rappresenta una pietra miliare per celebrare gli eccezionali sacrifici delle madri palestinesi, che affrontano uccisioni sistematiche, sfollamenti, detenzioni e minacce da decenni, di fronte al mondo intero.

La PPS e la Commissione hanno raccontato le terribili testimonianze di donne detenute, comprese le madri, che sono state sottoposte a varie forme di maltrattamenti, tra cui abusi fisici e psicologici nelle carceri.

L’occupazione detiene la maggior parte delle prigioniere, comprese le madri, nel carcere israeliano di Damon.

La Commissione e la PPS hanno spiegato che i crimini e le violazioni compiuti dalle IOF contro le donne prigioniere, comprese le madri, dopo il 7 ottobre, si sono intensificati in modo senza precedenti: uno dei crimini più importanti documentati dalle istituzioni è la detenzione di madri per fare pressione sui loro mariti o sui loro figli, imprigionati in condizioni dure e insopportabili.

La PPS ha dichiarato che decine di madri sono state aggredite e brutalmente attaccate durante le incursioni militari nelle loro case da parte dei soldati di occupazione.

Le IOF hanno ulteriormente intensificato le aggressioni sessuali contro le detenute, comprese le madri.

La Commissione e il Club hanno aggiunto che la maggior parte delle prigioniere e delle madri sono detenute con accuse legate all’incitamento o sono sottoposte a detenzione amministrativa, e che alcune di loro sono donne attive a diversi livelli in materia di diritti umani, popolari e sociali.

La PPS e la Commissione hanno chiesto con urgenza alle istituzioni e ai movimenti femministi internazionali di assumersi le proprie responsabilità morali e umanitarie di fronte agli orribili crimini commessi contro le donne palestinesi.

(Fonte: Wafa).

Traduzione per InfoPal di F.L.